giovedì 15 aprile 2010

La prima volta del Guc...al cinema (dopo la comunione)

Con Petrin a Bra


"Quando ero giovane al cinema non si andava mai – ha osservato il maestro Francesco Guccini - perché c’erano pochi soldi e si risparmiava sulle cose inutili e quindi al cinema non si andava. In due occasioni però sono andato: la prima volta il giorno della prima comunione, la seconda volta in un pomeriggio d’estate dove vicino ad un circolo del tennis con 25 lire potevi assistere a due film. Tutti film ‘meravigliosi’ per i piccoli. Molte volte, per non deludere le aspettative dei miei amici, - ha continuato Guccini - mi inventavo titoli e trame di film mai esistiti e mai visti. Poi crescendo sono andato per conto mio al cinema, anzi ho anche fatto alcune parti, ma sempre in ruoli strani come quello del contadino anarchico con un cordino al posto della cintura, particolare del vestiario che ancora oggi non ho capito”.

mercoledì 14 aprile 2010

Ricordando Renzo Fantini


Concerto Modena 30 giugno 2010

Anche se il sito ufficiale non l'ha confermato è iniziata la prevendita

rece radiowebitalia.it

12/04/2010 - Roma - “Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato, cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia, io, tirato su a castagne e ad erba spagna, io, sempre un momento fa campagnolo inurbato, due soldi d'elementari ed uno d'università, ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...”. Lo raccontava già nel brano “Addio”, una decina di anni fa circa, chi era e da dove veniva Francesco Guccini. Non era la prima volta che presentava al pubblico le sue origini di uomo di montagna. Questa volta, però, Francesco ha scelto di scrivere qualcosa di più delle strofe ritmate di una canzone che, seppur di ampia valenza poetica, esigono una grande operazione di sintesi. Forse erano troppe le cose da raccontare e, all’età di settant’anni e con più di quarant’anni di carriera sul groppone, la forma canzone era veramente troppo limitante. Perciò è nata “Non so che viso avesse – La storia della mia vita” (Mondadori, pag. 228, euro 18,00), l’autobiografia di Francecso Guccini scritta a quattro mani con l’italianista e poeta Alberto Bertoni, amico storico del cantautore di Pavana. Bertoni si è dedicato soprattutto alla ricerca di testi e al reperimento di ritagli di giornale che riguardassero “il Guccio”: dal quaderno con le prime canzoni inedite agli articoli pubblicati sulla Gazzetta di Modena. Questa autobiografia ricostruisce la storia di Francesco Guccini: i luoghi e le persone che lo hanno visto nascere e crescere. Le radici, la famiglia, il mulino, i nonni e i bisnonni. La sua Pavana, dove ancora oggi chiunque può incontrarlo tra una sagra della bistecca fiorentina e un percorso gastronomico. E ancora Modena, Bologna e via Paolo Fabbri. Le osterie e le balere. Gli amori, la politica e il vino. Il tutto arricchito da storie e aneddoti. Fino alle conseguenze “nefaste” dell’aver smesso di fumare. Da quel che racconta, pare che da quel giorno non riesca più a scrivere e a cantare. Sarà vero?

Salvatore Coccoluto

lunedì 12 aprile 2010

Conversazione sul Mulino di Chicon a Bastiglia MO

BASTIGLIA Museo della Civiltà Contadina
Il mulino dei ricordi - domenica 18 aprile 2010 ore 16.30
Storie di paesi, di mulini e di persone. Conversazioni con Silvano Bonaiuti e Maria Rosa Prandi, autori del libro “Scusi, è questo il mulino dei Guccini?”.
Al termine dell’incontro, visioni e assaggi di pani e di dolci.
Nel 2007, Silvano Bonaiuti e Maria Rosa Prandi – ingegnere lui, assistente sociale lei – hanno “fermato” sulle pagine di un libro la storia di un mulino di fine ‘800 a Pavana, nella montagna pistoiese: “il Mulino dei Guccini”, ricordato nelle canzoni del loro celebre cugino, il cantautore Francesco Guccini.
Informazioni: tel. 059 904866 (Museo) - 059 800912 (Comune), museo@comune.bastiglia.mo.it

S'ciao Edmondo. Se ne va anche Berselli