venerdì 25 marzo 2016
venerdì 18 marzo 2016
Rinviata la presentazione del libro a Lucca
Francesco Guccini non potrà intervenire all'incontro in programma domenica (20 marzo) all’auditorium San Romano di Lucca, a cura di Biblioteca Civica Agorà e LuccAutori, che hanno annullato l'evento.
“Il maestro – spiegano gli organizzatori -, a causa della recente caduta ad Auschwitz, ha bisogno di assoluto riposo. La scorsa settimana è andato in visita al campo di concentramento di Auschwitz a 50 anni dalla creazione della sua celeberrima canzone. Purtroppo, fuori dalla stazione ferroviaria, è caduto accidentalmente urtando una mattonella sconnessa. Rientrato in Italia, una visita di controllo all'ospedale ha evidenziato una frattura alla spalla destra”. Guccini, che sarebbe intervento a Lucca insieme a Sergio Staino, appena ristabilito si è detto disponibile ad organizzare a Lucca una nuova presentazione del suo libro Un matrimonio, un funerale, per non parlare del gatto (Mondadori).
giovedì 17 marzo 2016
Renzi cita Guccini alla Camera
da Il Giorno
Bologna, 17 marzo 2016 - Francesco Guccini non è che è diventato filo-governativo? Il premier Renzi, che ieri alla Camera ha citato una sua canzone, aveva già detto due anni fa in tv da Barbara D’Urso che lei è il suo cantautore preferito...
«Filo-governativo io? Beh, se così fosse, non sarei mica il solo, ce ne sono già tanti... Sarei in ottima compagnia».
Ma anche il leader di Ncd, Angelino Alfano, aveva detto che...
«Sentite, è una storia vecchia su cui mi sono già espresso. Ho detto, e lo ribadisco, che a Renzi e ad Alfano preferisco Zoff che è una persona di poche parole e simpatica con cui ho trascorso piacevoli momenti in compagnia».
Perché? Renzi parla troppo?!
«Ma no, non è quello...».
Ma lei ha mai votato per lui?
«E quando lo avrei votato? Sono andato, tempo fa, alle primarie del Pd, ma ho scelto Bersani...».
Gli apprezzamenti di Renzi, in sincerità, che effetto le fanno?
«Mi lasciano indifferente. Cos’altro posso dire?»
Le canzoni di Guccini godono comunque di un’attenzione vastissima...
«È vero, nei giorni scorsi sono andato in visita ad Auschwitz con il cardinale di Bologna, mons. Zuppi, e un gruppo di studenti e anche lì ho trovato gente che mi fermava e chiedeva notizie dei miei pezzi».
E vogliamo dire che le sue canzoni piacciono a tutte le parti politiche, anche della destra?
«Su andiamo, non posso essere responsabile anche di chi ascolta i miei pezzi».
A proposito di Zuppi, anche lui è suo grande fan...
«Sì, gli piace molto un vecchio brano, ‘Il pensionato’. Mi fa piacere. Quello che non mi fa piacere è l’interesse pressante della stampa su tutta questa faccenda».
Ad Auschwitz lei è caduto e si è anche fratturato una spalla. Adesso come sta? Meglio?
«Beh, come ho già detto non ci si può lamentare di uscire da Auschwitz solo con una spalla rotta... Il guaio è che non so se riuscirò a scrivere, devo finire un nuovo giallo che ho scritto con Loriano Macchiavelli...».
In confidenza, detto in un pomeriggio piovoso nella pace di Pavana: com’è questo governo?
«Eh no, non ci casco. La mia risposta è no comment. E sa perché? Sulle questioni politiche basta che qualcuno dica una mezza cosa che si scatena l’inferno degli insulti su Facebook. Non mi va proprio».
Va bene, ma lei è su Facebook?
«Naturalmente no. Ma poi: come si fa ad entrarci?».
di CLAUDIO CUMANI
martedì 15 marzo 2016
mercoledì 9 marzo 2016
10 marzo 2016 ore 12 Guccini parte da Milano con il treno della memoria
BOLOGNA - Sono passati
cinquant’anni da quando Francesco Guccini cantava per la prima volta lo
straziante racconto di quel bambino nel vento, di una belva umana mai
sazia di sangue. E l’11 marzo, cinquantenario della pubblicazione di
“Auschwitz”, il Maestrone sarà per la prima volta in visita nel campo di
concentramento di cui aveva narrato gli orrori. Ci andrà assieme al
vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e agli alunni della classe 2°B
della scuola media Salvo d’Acquisto di Gaggio Montano, sull’Appennino
modenese.
Il viaggio inizierà da Milano il 10 marzo, dove Guccini salirà sul Treno per la Memoria organizzato da Cgil-Cisl-Uil di Lombardia col patronato del Presidente della Repubblica, poi il giorno successivo è previsto l’arrivo ai campi di Auschwitz e Birkenau. Ad accompagnare il cantautore e gli alunni, racconti, domande, riflessioni sull’Olocausto e sulla necessità di non dimenticare, non smettere di parlarne. Guccini trovò nel 1966 un modo per spiegare come quella belva umana avesse potuto esistere, vivere, impadronirsi dell’Europa, ora deve raccontarlo ai suoi figli, e ai figli dei propri figli, sapendo che quei cannoni e quei camini di cui cantava hanno preso oggi altre forme, ma non ci si può permettere il lusso di ignorare che siano esistiti.
Il viaggio di Guccini, Zuppi e dei ragazzi della scuola di Gaggio sarà raccontato in un film-documentario ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, prodotto da Movie Movie di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.
Il viaggio inizierà da Milano il 10 marzo, dove Guccini salirà sul Treno per la Memoria organizzato da Cgil-Cisl-Uil di Lombardia col patronato del Presidente della Repubblica, poi il giorno successivo è previsto l’arrivo ai campi di Auschwitz e Birkenau. Ad accompagnare il cantautore e gli alunni, racconti, domande, riflessioni sull’Olocausto e sulla necessità di non dimenticare, non smettere di parlarne. Guccini trovò nel 1966 un modo per spiegare come quella belva umana avesse potuto esistere, vivere, impadronirsi dell’Europa, ora deve raccontarlo ai suoi figli, e ai figli dei propri figli, sapendo che quei cannoni e quei camini di cui cantava hanno preso oggi altre forme, ma non ci si può permettere il lusso di ignorare che siano esistiti.
Il viaggio di Guccini, Zuppi e dei ragazzi della scuola di Gaggio sarà raccontato in un film-documentario ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, prodotto da Movie Movie di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.
martedì 1 marzo 2016
Guccini torna a cantare con Serrat
Repubblica 10/2/2016 Luigi Bolognini
Il cantautore interrompe il suo ritiro dalla musica per
incidere un nuovo brano con Joan Manuel Serrat. Un disco omaggio alla
tradizione iberica
Finora, dopo il suo ritiro dalla musica, nel 2012, Francesco
Guccini si era concesso solo un’apparizione di pochi secondi accanto a
Samuele Bersani e Pacifico nella canzone Le storie che non conosci.
Adesso torna a cantare in duetto, ma non in Italia: in Catalogna,
assieme a Joan Manuel Serrat, uno dei più grandi cantautori spagnoli. La
canzone è già nota, eccome: La tieta, che Serrat scrisse nel 1967 e che
lo stesso Guccini incluse nel proprio repertorio traducendola in
dialetto modenese e titolandola La ziatta (nell’album Ritratti del
2004).
Anche se il grandissimo pubblico la conosce per la versione decisamente libera, in sostanza restò solo la musica, di Paolo Limiti che la ribattezzò Bugiardo e incosciente, uno dei più grandi successi di Mina. Questo nuovo duetto sarà incluso in un disco in fase di realizzazione che conterrà traduzioni delle canzoni di Guccini in molte lingue come maltese, ceco e addirittura maori. Ma andiamo con ordine. Tutto nasce dalla associazione culturale “Cose di Amilcare”, che si può definire una costola del Club Tenco a Barcellona dato che ad animarla c’è Sergio Secondiano Sacchi e che l’Amilcare di cognome faceva Rambaldi, l’operatore culturale che fondò il Tenco, associazione simbolo delle canzone d’autore italiana.
In Catalogna Sacchi si occupa di organizzare convegni, eventi e momenti di confronto tra il cantautorato locale e quello italiano. Ma anche dischi, come quello dedicato a Guccini, in corso di realizzazione: cantautori di tutto il mondo, ma soprattutto dalla Spagna, lo omaggeranno cantando i suoi capolavori in varie lingue: «Al momento di sicuro saranno spagnolo, catalano, maltese, ceco, bulgaro, turco, russo, francese e inglese. E credo anche il tedesco», sorride Sacchi. La stella sarà Joan Manuel Serrat, 73enne catalano che in Spagna è come Guccini, Tenco e De André assieme, il re dei cantautori con alle spalle impegno politico (anche sotto la dittatura) e poesia, che canterà appunto La tieta.
E con lui in sala incisione ci sarà anche Guccini: «L’idea iniziale era che Francesco interpretasse una parte in catalano e Joan Manuel in modenese, ma è stato troppo complicato, e va benissimo così», dice Sacchi, già soddisfatto dall’averriportato Guccini a cantare. E sabato al teatro Cat, nel quartiere barcellonese di Gracia, andrà in scena una serata omaggio di “Cose di Amilcare” a Guccini, che parteciperà assieme a due suoi storici amici, Carlo Petrini di Slow Food e il vignettista Sergio Staino. I tre riceveranno anche un premio intitolato a Rambaldi per la loro attività culturale e artistica.
Sarà l’occasione per un ricco assaggio del disco. Sul palco Sílvia Comes (La locomotiva in catalano e Amerigo in spagnolo), Roger Mas (Canzone per un’amica in catalano), Rusó Sala (Via dei poeti in catalano), Tamar McLeod Sinclair (Ti ricordi quei giorni in maori), Miquel Pujadó (E un altro giorno è andato in catalano), TroffaHamra (E tornò la primavera in maltese), Juan Carlos Biondini, detto Il Flaco, storico chitarrista proprio di Guccini (Scirocco in spagnolo). Sono così tanti gli spagnoli e catalani ad aver risposto all’invito di Sacchi che non si esclude che il disco diventerà un doppio con un cd tutto riservato a loro.
Anche se il grandissimo pubblico la conosce per la versione decisamente libera, in sostanza restò solo la musica, di Paolo Limiti che la ribattezzò Bugiardo e incosciente, uno dei più grandi successi di Mina. Questo nuovo duetto sarà incluso in un disco in fase di realizzazione che conterrà traduzioni delle canzoni di Guccini in molte lingue come maltese, ceco e addirittura maori. Ma andiamo con ordine. Tutto nasce dalla associazione culturale “Cose di Amilcare”, che si può definire una costola del Club Tenco a Barcellona dato che ad animarla c’è Sergio Secondiano Sacchi e che l’Amilcare di cognome faceva Rambaldi, l’operatore culturale che fondò il Tenco, associazione simbolo delle canzone d’autore italiana.
In Catalogna Sacchi si occupa di organizzare convegni, eventi e momenti di confronto tra il cantautorato locale e quello italiano. Ma anche dischi, come quello dedicato a Guccini, in corso di realizzazione: cantautori di tutto il mondo, ma soprattutto dalla Spagna, lo omaggeranno cantando i suoi capolavori in varie lingue: «Al momento di sicuro saranno spagnolo, catalano, maltese, ceco, bulgaro, turco, russo, francese e inglese. E credo anche il tedesco», sorride Sacchi. La stella sarà Joan Manuel Serrat, 73enne catalano che in Spagna è come Guccini, Tenco e De André assieme, il re dei cantautori con alle spalle impegno politico (anche sotto la dittatura) e poesia, che canterà appunto La tieta.
E con lui in sala incisione ci sarà anche Guccini: «L’idea iniziale era che Francesco interpretasse una parte in catalano e Joan Manuel in modenese, ma è stato troppo complicato, e va benissimo così», dice Sacchi, già soddisfatto dall’averriportato Guccini a cantare. E sabato al teatro Cat, nel quartiere barcellonese di Gracia, andrà in scena una serata omaggio di “Cose di Amilcare” a Guccini, che parteciperà assieme a due suoi storici amici, Carlo Petrini di Slow Food e il vignettista Sergio Staino. I tre riceveranno anche un premio intitolato a Rambaldi per la loro attività culturale e artistica.
Sarà l’occasione per un ricco assaggio del disco. Sul palco Sílvia Comes (La locomotiva in catalano e Amerigo in spagnolo), Roger Mas (Canzone per un’amica in catalano), Rusó Sala (Via dei poeti in catalano), Tamar McLeod Sinclair (Ti ricordi quei giorni in maori), Miquel Pujadó (E un altro giorno è andato in catalano), TroffaHamra (E tornò la primavera in maltese), Juan Carlos Biondini, detto Il Flaco, storico chitarrista proprio di Guccini (Scirocco in spagnolo). Sono così tanti gli spagnoli e catalani ad aver risposto all’invito di Sacchi che non si esclude che il disco diventerà un doppio con un cd tutto riservato a loro.
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