Il cantautore interrompe il suo ritiro dalla musica per
incidere un nuovo brano con Joan Manuel Serrat. Un disco omaggio alla
tradizione iberica
Finora, dopo il suo ritiro dalla musica, nel 2012, Francesco
Guccini si era concesso solo un’apparizione di pochi secondi accanto a
Samuele Bersani e Pacifico nella canzone Le storie che non conosci.
Adesso torna a cantare in duetto, ma non in Italia: in Catalogna,
assieme a Joan Manuel Serrat, uno dei più grandi cantautori spagnoli. La
canzone è già nota, eccome: La tieta, che Serrat scrisse nel 1967 e che
lo stesso Guccini incluse nel proprio repertorio traducendola in
dialetto modenese e titolandola La ziatta (nell’album Ritratti del
2004).
Anche se il grandissimo pubblico la conosce per la versione decisamente libera, in sostanza restò solo la musica, di Paolo Limiti che la ribattezzò Bugiardo e incosciente, uno dei più grandi successi di Mina. Questo nuovo duetto sarà incluso in un disco in fase di realizzazione che conterrà traduzioni delle canzoni di Guccini in molte lingue come maltese, ceco e addirittura maori. Ma andiamo con ordine. Tutto nasce dalla associazione culturale “Cose di Amilcare”, che si può definire una costola del Club Tenco a Barcellona dato che ad animarla c’è Sergio Secondiano Sacchi e che l’Amilcare di cognome faceva Rambaldi, l’operatore culturale che fondò il Tenco, associazione simbolo delle canzone d’autore italiana.
In Catalogna Sacchi si occupa di organizzare convegni, eventi e momenti di confronto tra il cantautorato locale e quello italiano. Ma anche dischi, come quello dedicato a Guccini, in corso di realizzazione: cantautori di tutto il mondo, ma soprattutto dalla Spagna, lo omaggeranno cantando i suoi capolavori in varie lingue: «Al momento di sicuro saranno spagnolo, catalano, maltese, ceco, bulgaro, turco, russo, francese e inglese. E credo anche il tedesco», sorride Sacchi. La stella sarà Joan Manuel Serrat, 73enne catalano che in Spagna è come Guccini, Tenco e De André assieme, il re dei cantautori con alle spalle impegno politico (anche sotto la dittatura) e poesia, che canterà appunto La tieta.
E con lui in sala incisione ci sarà anche Guccini: «L’idea iniziale era che Francesco interpretasse una parte in catalano e Joan Manuel in modenese, ma è stato troppo complicato, e va benissimo così», dice Sacchi, già soddisfatto dall’averriportato Guccini a cantare. E sabato al teatro Cat, nel quartiere barcellonese di Gracia, andrà in scena una serata omaggio di “Cose di Amilcare” a Guccini, che parteciperà assieme a due suoi storici amici, Carlo Petrini di Slow Food e il vignettista Sergio Staino. I tre riceveranno anche un premio intitolato a Rambaldi per la loro attività culturale e artistica.
Sarà l’occasione per un ricco assaggio del disco. Sul palco Sílvia Comes (La locomotiva in catalano e Amerigo in spagnolo), Roger Mas (Canzone per un’amica in catalano), Rusó Sala (Via dei poeti in catalano), Tamar McLeod Sinclair (Ti ricordi quei giorni in maori), Miquel Pujadó (E un altro giorno è andato in catalano), TroffaHamra (E tornò la primavera in maltese), Juan Carlos Biondini, detto Il Flaco, storico chitarrista proprio di Guccini (Scirocco in spagnolo). Sono così tanti gli spagnoli e catalani ad aver risposto all’invito di Sacchi che non si esclude che il disco diventerà un doppio con un cd tutto riservato a loro.
Anche se il grandissimo pubblico la conosce per la versione decisamente libera, in sostanza restò solo la musica, di Paolo Limiti che la ribattezzò Bugiardo e incosciente, uno dei più grandi successi di Mina. Questo nuovo duetto sarà incluso in un disco in fase di realizzazione che conterrà traduzioni delle canzoni di Guccini in molte lingue come maltese, ceco e addirittura maori. Ma andiamo con ordine. Tutto nasce dalla associazione culturale “Cose di Amilcare”, che si può definire una costola del Club Tenco a Barcellona dato che ad animarla c’è Sergio Secondiano Sacchi e che l’Amilcare di cognome faceva Rambaldi, l’operatore culturale che fondò il Tenco, associazione simbolo delle canzone d’autore italiana.
In Catalogna Sacchi si occupa di organizzare convegni, eventi e momenti di confronto tra il cantautorato locale e quello italiano. Ma anche dischi, come quello dedicato a Guccini, in corso di realizzazione: cantautori di tutto il mondo, ma soprattutto dalla Spagna, lo omaggeranno cantando i suoi capolavori in varie lingue: «Al momento di sicuro saranno spagnolo, catalano, maltese, ceco, bulgaro, turco, russo, francese e inglese. E credo anche il tedesco», sorride Sacchi. La stella sarà Joan Manuel Serrat, 73enne catalano che in Spagna è come Guccini, Tenco e De André assieme, il re dei cantautori con alle spalle impegno politico (anche sotto la dittatura) e poesia, che canterà appunto La tieta.
E con lui in sala incisione ci sarà anche Guccini: «L’idea iniziale era che Francesco interpretasse una parte in catalano e Joan Manuel in modenese, ma è stato troppo complicato, e va benissimo così», dice Sacchi, già soddisfatto dall’averriportato Guccini a cantare. E sabato al teatro Cat, nel quartiere barcellonese di Gracia, andrà in scena una serata omaggio di “Cose di Amilcare” a Guccini, che parteciperà assieme a due suoi storici amici, Carlo Petrini di Slow Food e il vignettista Sergio Staino. I tre riceveranno anche un premio intitolato a Rambaldi per la loro attività culturale e artistica.
Sarà l’occasione per un ricco assaggio del disco. Sul palco Sílvia Comes (La locomotiva in catalano e Amerigo in spagnolo), Roger Mas (Canzone per un’amica in catalano), Rusó Sala (Via dei poeti in catalano), Tamar McLeod Sinclair (Ti ricordi quei giorni in maori), Miquel Pujadó (E un altro giorno è andato in catalano), TroffaHamra (E tornò la primavera in maltese), Juan Carlos Biondini, detto Il Flaco, storico chitarrista proprio di Guccini (Scirocco in spagnolo). Sono così tanti gli spagnoli e catalani ad aver risposto all’invito di Sacchi che non si esclude che il disco diventerà un doppio con un cd tutto riservato a loro.
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