da Il Giorno
Bologna, 17 marzo 2016 - Francesco Guccini non è che è diventato filo-governativo? Il premier Renzi, che ieri alla Camera ha citato una sua canzone, aveva già detto due anni fa in tv da Barbara D’Urso che lei è il suo cantautore preferito...
«Filo-governativo io? Beh, se così fosse, non sarei mica il solo, ce ne sono già tanti... Sarei in ottima compagnia».
Ma anche il leader di Ncd, Angelino Alfano, aveva detto che...
«Sentite, è una storia vecchia su cui mi sono già espresso. Ho detto, e lo ribadisco, che a Renzi e ad Alfano preferisco Zoff che è una persona di poche parole e simpatica con cui ho trascorso piacevoli momenti in compagnia».
Perché? Renzi parla troppo?!
«Ma no, non è quello...».
Ma lei ha mai votato per lui?
«E quando lo avrei votato? Sono andato, tempo fa, alle primarie del Pd, ma ho scelto Bersani...».
Gli apprezzamenti di Renzi, in sincerità, che effetto le fanno?
«Mi lasciano indifferente. Cos’altro posso dire?»
Le canzoni di Guccini godono comunque di un’attenzione vastissima...
«È vero, nei giorni scorsi sono andato in visita ad Auschwitz con il cardinale di Bologna, mons. Zuppi, e un gruppo di studenti e anche lì ho trovato gente che mi fermava e chiedeva notizie dei miei pezzi».
E vogliamo dire che le sue canzoni piacciono a tutte le parti politiche, anche della destra?
«Su andiamo, non posso essere responsabile anche di chi ascolta i miei pezzi».
A proposito di Zuppi, anche lui è suo grande fan...
«Sì, gli piace molto un vecchio brano, ‘Il pensionato’. Mi fa piacere. Quello che non mi fa piacere è l’interesse pressante della stampa su tutta questa faccenda».
Ad Auschwitz lei è caduto e si è anche fratturato una spalla. Adesso come sta? Meglio?
«Beh, come ho già detto non ci si può lamentare di uscire da Auschwitz solo con una spalla rotta... Il guaio è che non so se riuscirò a scrivere, devo finire un nuovo giallo che ho scritto con Loriano Macchiavelli...».
In confidenza, detto in un pomeriggio piovoso nella pace di Pavana: com’è questo governo?
«Eh no, non ci casco. La mia risposta è no comment. E sa perché? Sulle questioni politiche basta che qualcuno dica una mezza cosa che si scatena l’inferno degli insulti su Facebook. Non mi va proprio».
Va bene, ma lei è su Facebook?
«Naturalmente no. Ma poi: come si fa ad entrarci?».
di CLAUDIO CUMANI
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