venerdì 8 ottobre 2010

Guccini come Tiziano Ferro: "sono gay" confida a Michele Serra

Fanta-intervista di Michele Serra a Guccini
pubblicata su "Contro!", supplemento a "Cuore"

BOLOGNA - Ormai non resta che confessare, sperando nella clemenza delle autorita' statali ed ecclesiastiche. Prima le implacabili accuse del Santo Padre e del cardinal Biffi sui costumi sessuali sfrenati della citta'; oggi la raffinata ma vigorosa polemica del deputato nazi-skin Filippo Berselli (detto "esprit de finesse") che ha definito Bologna "la citta' piu' culattona del mondo". Ormai la citta' e' sola di fronte alle proprie responsabilita': e i nervi cominciano a saltare.
E' un insospettabile - il popolare cantautore Francesco Guccini - a decidere, per primo, di dare l'esempio, confessando pubblicamente le sue colpe. Ci riceve nella sua sfarzosa abitazione di via Paolo Fabbri 43, tra i cimeli equivoci raccolti lungo una vita di depravazione: tavoli, sedie, libri, addirittura quadri, insomma i classici simboli del mondo gay.
"Non potevo piu' sopportare il peso del rimorso - esordisce Francesco con la caratteristica voce effeminata - e per questo ho deciso di gettare la maschera. Sono gay da sempre. Ho avuto questa casa dal Comune vent'anni fa grazie a un assessore omosessuale, su suggerimento del sindaco transessuale. L'ho ristrutturata su progetto di un architetto feticista. E ho deciso di raccontare queste cose a te perche' sei un notissimo busone, altrimenti non saresti venuto ad abitare a Bologna".

- Dunque per tutti questi anni, tu hai mentito...

"Si', ho mentito. E non sai quanto mi e' costato fingere. Il mio modello artistico e' sempre stato Mirelle Mathieu, ma nonostante i miei sforzi mi sono subito reso conto che non sarei mai riuscito ad assomigliarle..."

- Ma tu sei un omosessuale di cultura, come ti spieghi che proprio Bologna sia diventata la capitale di noi pervertiti?

"So dirti che, nell'antichita', la citta' si chiamava Bologno. Ma attraverso i secoli la sodomia divento' una pratica cosi' diffusa da portare al cambiamento di nome. Fu il dottor Ballanzone, un noto travestito locale, a dare il colpo di grazia al buon nome della citta' inventando il tortellino, erroneamente considerato l'immagine dell'ombelico femminile: in realta', se osservato attentamente, si vede benissimo che e' un ombelico maschile".

- Hai altri pesi di cui liberarti? Approfittane...

"Anche se temo moltissimo il giudizio di Berselli non posso continuare a tenermi dentro quest'altro, terribile segreto: sono anche ebreo. Guccini viene dallo yiddish Guk-shahn, che vuol dire 'ubriacone depravato'. Ecco, ora ti ho detto tutto".

Guccini si e' sfogato. Quello che mi saluta dall'uscio di casa e' un uomo nuovo, diverso: come direbbe il cardinale Oddi, "c'e' un tempo per sbagliare e uno per rimediare". Vedendolo rasserenato, gli stringo la mano accorgendomi che e' anche negro e lo invito a riflettere sulla generosita' della vita: "Sarai anche omosessuale, ebreo e negro. Ma, rispetto a me, hai almeno la fortuna di non essere comunista".

Mi avvio lungo il viale alberato. Dalle finestre chiuse, escono soffocati ma inequivocabili i rantoli e i gemiti delle coppie irregolari.

1 commento:

  1. fortissimi!!!
    mitico...
    ot: la settimana scorsa mi hanno rubato la borsa, e nel portadocumenti avevo una sua foto con dedica dell'82 - regalo di compleanno - per mostrarla a una mia amica; puoi intercedere per me e farmene avere un'altra (anche recente)?

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