Un amico di vecchia data di FG, Lauro Venturi, racconta:
Un Guccini in grandissima forma parla per un’ora e mezza nella bella cornice della rocca di Spilamberto.
L’occasione è la presentazione del libro “Non so che viso avesse”, con l’ormai simbiotico Alberto Bertoni, anche lui in grande forma.
C’era anche una bella luna, non piena del tutto, come faceva notare il Maestro un po’ commuovendosi e un po’ ricordando “Guarda che luna, guarda che mare…” per sottolineare l’importanza, nella sua formazione, delle balere, nelle quali ha suonato all’inizio. Geniale poi il passaggio dalle balere a canzoni come Auschwitz.
Un Guccini con voglia di parlare, che si commuove, sempre con il riserbo che contraddistingue quelli come lui, si intende, pensando a sua madre (ha letto alla fine le due pagine proprio a lei dedicate) e a Renzo Fantini, consigliere ed amico.
Un bel inserto su come vengono scelte le scalette per i concerti, su come sarà quella del prossimo autunno, con il sicuro rientro di “Canzone dei 12 mesi” e forse de “Il pensionato” e “Il frate”: “Cosa volete mai, La locomotiva e Canzone per un’amica ci vogliono, così come Il vecchio e il bambino, Auschwitz e Dio è morto, poi non ne restano mica tante”.
Esilaranti i ricordi dell’esame alla Siae, la cui domanda era stata fatta da un suo amico (Guido De Maria, scommetterei): iscritto come melodista non trascrittore, perché non scriveva musica.
Si è parlato dei dialetti, dell’infanzia a Pàvana con il babbo ritornato dal campo di concentramento quando Guccini aveva circa cinque anni: “Quando sono nato lui non c’era, ma mia mamma per fortuna sì”. Rispunta anche la pigrizia nello scrivere canzoni: "Ne ho tre, l'ultima però non la faccio perchè poi finisce subito su You Tube": se sapesse che "Il Pagliaccio" e "Su in collina" le ho messe io per primo, appena venuto a casa dal concerto di Porretta...
Tutte le cose dette questa sera le avevo già sentite e lette diverse volte, ma c’era un timbro particolare che ha reso tutto gradevole ed emozionante.
E adesso il concerto del 30, a Modena, voluto dal mio amico Assessore Roberto Alperoli, sul quale Guccini ha ironizzato definendolo un concerto come gli altri. Ha fatto battute sul back stage che sarà di oltre cento persone, ha ironizzato sulle condizioni poste dalle grandi star agli organizzatori, mentre lui si fa preparare il catering da un genovese (Michele), quasi un ossimoro.
A Modena, ci saranno grandi sorprese!
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