mercoledì 11 gennaio 2012

Dizionario delle cose perdute.

E' in uscita a febbraio 2012, 10 euro. Collana Libellule Mondadori

martedì 3 gennaio 2012

"FG inedito" di G.Padula - esce il primo e-book su Guccini




“Francesco Guccini inedito” è il titolo dell' e-book del giornalista e cantante Giancarlo Padula che la casa editrice Urbone Publishing - (www.urbone.eu) mette in vendita a 4.99 euro.
L'ebook presenta Francesco Guccini in una veste piuttosto inedita.
Padula, (Terni 1953), tra l’altro, “Premio Astro Nascente 2005” per una trilogia di libri sul film di Mel Gibson “La Passione di Cristo”, scava, come ogni buon cronista, scopre tra le pieghe, fa opera di “investigazione”, scruta nei versi, allude a citazioni, pensieri, dichiarazioni, parole carpite, ed offre un’immagine inconsueta di quello che rimarrà per sempre un monumento della canzone d’autore italiana, ma anche della letteratura.
Pur proclamandosi agnostico, il “vate” di Pavana Pistoiese esprime suo malgrado concetti cristiani, si pone la domanda del senso della vita, si pone l’interrogativo di sempre dell’ “homus religiosus” : “Chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo”? Il cantautore per eccellenza canta, per esempio, in Signora Bovary: “Ma che cosa c'è proprio in fondo in fondo, quando bene o male faremo due conti, e i giorni goccioleranno come i rubinetti nel buio e diremo "...un momento, aspetti..." per non essere mai pronti….”
Semi del “Verbo”? Un inconsapevole cristiano? Almeno così lo ha descritto lo zio Antonio Prandi, uno dei primi aderenti ai “focolarini”, fondati da Chiara Lubic. E fu proprio a Loppiano, ad ovest del Comune di Incisa Val d’Arno, a 20 chilometri da Firenze, cittadella del Movimento cattolico dei Focolari, con milioni di aderenti, in ogni parte del globo.
Un esempio di vita evangelica in questo mondo, che Francesco Guccini cantò per la prima volta in pubblico la mitica “Dio è morto”, (Album Folk Beat n° 1 – Emi, 1967), bandiera di più generazioni, censurata dalla Rai, ma accolta con entusiasmo da Radio Vaticana, tanto che Papa Paolo VI dichiarò di apprezzare questo pezzo “il quale non ha di certo intenzioni antireligiose, ma richiama sani principi morali”.
La prefazione è di Don Backy, cantante, attore, scrittore, fumettista.