mercoledì 7 aprile 2010

7 aprile 2010 Modena City Ramblers alla Nazione

SIAMO ONORATI DI ESSERE DEFINITI FIGLIOCCI DI GUCCINI
MA BELLA CIAO NON L'ABBIAMO SCRITTA NOI

Firenze, 6 aprile 2010 - «I NOSTRI FAN? Siamo molto orgogliosi che l’abbiano definito il “pubblico degli zainetti”. E’ una terminologia messa insieme anni fa per definire chi viene ai nostri concerti. E chi ci segue».
Francesco Moneti da Arezzo è uno degli storici fondatori dei Modena City Ramblers, gruppo che sarà ospite all’auditorium de La Nazione domani 7 aprile alle 16,30 , per un incontro coi lettori a ingresso libero (info: 055 2495656. orario ufficio ) dei tanti appassionati di uno dei gruppi di punta del rock italiano.
Francesco, facciamo il nome anche dei suoi colleghi...
«Sul palco siamo sette: io suono il violino, Franco D’Aniello, flauto; Dudu Morandi, cantante; Roberto Zeno, batterista e Massimo Ghiacci bassista. Dicamo che siamo gli elementi storici. Poi nella formazione sono entrati Leonardo Sgavetti alla fisarmonica e Luca Serio Bertolini alla chitarra».
Tifo da stadio dagli ’zainetti’?
«Ma davvero tanto...E’ carina questa cosa: i ragazzi vengono ai nostri concerti e si portano dietro, appunto, dai panini ai quaderni. Proponiamo un folk rock che amano molto tifano per noi. Non ci perdono d’occhio e sanno tutto. A parte i più giovani abbiamo un pubblico anche di trentenni. Difficile che i nostri coetanei — noi abbiamo tutti sui 40 — conoscano le nostre canzoni come loro».
Che sia un ricambio generazionale?
«Sicuramente è così: per quelli che oggi hanno sui sessant’anni i riferimenti erano altri, diversi più politicamente impegnati».
Tipo Guccini?
«Esatto. Anche se in molti ci hanno definiti i figliocci di Guccini. E la cosa non ci disturba affatto, anzi. Il paragone con un grande come lui è un onore».
Dagli anni ’90 a oggi avete avuto successo anche tra gli scout...
«Abbiamo notato che da qualche anno arrivano ai nostri concerti ragazzini coi genitori che spesso stanno in fondo ad ascoltare o restano fuori in auto. Gli scout? Sarebbe interessante sapere quali sono le canzoni che preferiscono. Siamo tutti molto curiosi. Ci piacerebbe molto che venissero al nostro incontro di domani, e ci raccontassero di loro, delle scelte delle canzoni preferite».
Un’ideuzza sulle loro scelte?
«Secondo noi potrebbero cantare canzoni tipo La Strada che racconta di amicizia allentata. Cantiamo l’abbandono di un gruppo: in fondo a tutti è capitato di aver perso un amico o che sia andato a studiare in un’altra città. Questa canzone potrebbe essere stata scelta dagli scout. Come alcuni pezzi nostri, che raccontano l’amore universale. Noi comunque li aspettiamo domani».
MCR: è come se i più giovani volessero sentire il richiamo verso una nuova etica...
«Che è andata scomparendo, è vero. Come dar loro torto? Anche l’inizio dei concerti ad esempio: non si capisce perchè in tutte le capitali europee si fanno verso le 19, le 20 e in Italia dalle 23. Non ci lasciano neppure il tempo di parlare con il pubblico, siamo tutti troppo stanchi. Anche per noi sono orari da vampiri».
Una cosa buffa successa?
«Ci hanno chiesto e non una volta sola, se Bella Ciao fosse una nostra canzone».
Titti Giuliani Foti

1 commento:

  1. C'ero rimasta malissimo, quasi tre anni fa, quando morì il chitarrista in autostrada... li avevo visti il mese prima!

    (ho aggiornato immagine... sono cresciuta!)

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