martedì 27 aprile 2010

"Caro il mio Francesco" 11 maggio Liga scrive al Guc


Il Liga si scaglia contro l'ipocrisia di una parte dell'ambiente musicale, tirando fuori il 'mostro' della sua insofferenza verso la "spocchia, lo snobismo e l'incoerenza" di alcuni colleghi e addetti ai lavori. Lo fa in 'Caro il mio Francesco', una lettera-canzone scritta in una notte insonne all'amico Francesco Guccini. Il quale, come racconta il rocker ai giornalisti invitati a Correggio per ascoltare in anteprima il cd, "quando l'ha ascoltata ha commentato 'Liga, eri un po' incazzato!'". In effetti è uno sfogo duro: "Bravi artisti, furbacchioni e topi", recita il testo, "il topo canta solo di quanto lui sia puro / e poi dà via la madre per stare sul giornale/ ed è talmente puro che ti lancia merda soltanto per un titolo più largo". Ce l'ha anche contro chi "senza neanche far finire un ritornello va su Internet a scrivere 'la verita''". Inutile insistere: il Liga non fa nomi. Preferisce affidare la risposta al testo: "Il mio disprezzo me lo tengo dentro , il letamaio è colmo già pubblicamente". E poi , "ma quei presunti puri mi possono baciare queste chiappe allegramente". "Fare nomi significa avere titoli sui giornali - spiega il rocker - questi giochini li lascio fare ad altri. I topi sono quelli che si dichiarano puri ma in realtà per avere un minimo spazio infangano gli altri".

Si limita a citare due 'non-topi': Guccini e De Gregori e osserva. "Non sono il depositario della purezza, ma non ho mai dichiarato di esserlo. Chi ostenta coerenza, lo voglio coerente". Con la maturità, dice, "raccontarsi diventa sempre più il nocciolo del mio mestiere, anche rischiando di essere vulnerabile".

E sorprende chi lo conosce da anni rivelando un segreto molto privato: "Quello di 'Caro il mio Francesco' non é un attacco, ma uno sfogo. Ero molto sensibile, io e la mia compagna abbiamo perso un bambino al sesto mese di gravidanza nel novembre 2008.

8 commenti:

  1. non voglio essere banale, elogiando per l'ennesima volta un artista (Liga, ma anche Francesco)per il quale ormai non ci sono più parole. Preferisco lasciare un commento a coloro che leggeranno, per ricordare che un artista non è solo chi canta,dipinge,scrive, ma anche chi sa raccontare se stesso attraverso l'arte e lo fa senza paura.

    RispondiElimina
  2. Sfido chiunque ad ascoltare il brano e a non sorridere con dolce amaro disincanto,risale alla notte dei tempi un "comportamento" simile...chi più chi meno- tutti ne hanno fatto esperienza... ascoltare finalmente chi canta in versi e strofe il letame che gli hanno buttato addosso senza sputare veleno è decisamente rinfrancante...dal letame nascono i fiori cantava Fabrizio e Luciano ne ha dato testimonianza.

    Annamaria Siciliano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. in sintesi... hai colto l'essenziale ..un bacio Annamaria e grazie ,vorrei il mondo pieno di persone come Te col Tuo sentire .. ciao

      Elimina
  3. se posso fare la vocina bastarda, secondo voi sono un caso gli"eeee..." che fa in questa canzone, tipici di qualcun altro? :D

    RispondiElimina
  4. pure io ho avuto la stessa impressione. CHe si riferisse a Vasco :D

    RispondiElimina
  5. Per anni ho tifato Vasco ma adesso posso dirlo: è feccia!
    Forza Liga sono con te

    RispondiElimina