giovedì 13 giugno 2013

14 giugno 2013 Speciale Caterpillar per Francesco, RADIO 2

Domani è il 14 giugno
di Sara Zambotti

Tantissimi auguri a Francesco Guccini che compie 73 anni. Per noi di Caterpillar, possiamo dirlo, è un po’ un vate, ma siamo sicuri che non lo è solo per noi.

Piccola città bastardo posto appena nato ti compresi e fu il fato che in tre mesi mi spinse via, la piccola città è Modena, dove Francesco nasce nel 1940 da Ferruccio, impiegato alle poste e da Ester, casalinga.

In questi anni non si è mai allontanato tanto da quell’Appennino, Lecce, Bologna, un periodo negli Stati Uniti, una vacanza a Santorini di cui conosciamo la fotografia sull’album Stanze di Vita quotidiana e poi di nuovo l’Appennino pistoiese. Perché la casa è come un punto di memoria, le tue radici danno la saggezza e proprio questa è forse la risposta e provi un grande senso di dolcezza.

La prima canzone che ha scritto è stata l’antisociale, quando desiderava di vivere in un’isola deserta, odiava il gusto del retorico, le gran dame e i bravi e onesti padri di famiglia.

Intanto oltre al cantautore, Guccini fa altri lavori, è insegnante, cronista, scrittore, musicista da balera, si iscrive alla facoltà di lingue a Bologna poi parte militare a Lecce, in quel periodo i suoi compagni di suonate formano l’Equipe 84.

E poi arriva il sogno che conduce alla pazzia, Dio è morto, una delle canzoni più famose che verrà censurata dalla Rai ma trasmessa nel 2007 da Radio Vaticana e addirittura elogiata da papa Paolo VI.

Al liceo c’era chi ascoltava i Duran Duran e chi ascoltava Guccini, erano un po’ due mondi separati, i primi andavano in piazza a bere l’aperitivo, i secondi andavano nella piazza accanto sentendosi un po’ superiori, è il caso di dirlo.

Domani 14 giugno tutto Caterpillar si ricorda di Francesco Guccini, sperando che presto ma molto presto capiti di incontrarlo al Caterraduno, magari correndo lungo le scale, la distanza poi ci avvolse come miele… e a tutti gli ascoltatori che riescono a indovinare quante sue citazioni ci sono in questo testo.

2 commenti:

  1. Sarò in ascolto! Auguri Maestrone!
    Matteo

    RispondiElimina
  2. Oggi mi commuovo fino alle lacrime sentendo le mie figlie che ascoltano per ore Guccini, e pensare che qualche anno fa, quando erano adolescenti e le "costringevo" ad ascoltarlo in macchina la chiamavano "la musica di regime"
    :-)
    Mario

    RispondiElimina