lunedì 15 marzo 2010

Altro che "Notte delle fate"!


Tuttavia Ruggeri, come mi segnala Christian, non sembra molto grato a Guccini:
"Contatti uscì nell’aprile 1989. Registrammo a Mosca all’interno di una cattedrale sconsacrata, con un vecchio mixer a otto manopole. I suoni, incredibile a dirsi, venivano fatti spostando le persone. Se i fiati non si sentivano a sufficienza, anziché lavorare sul banco si mandavano i musicisti a suonare nella navata di sinistra. C’era poco riverbero sugli archi? Allora si mettevano al centro. Pazzesco, ma divertente. Si dovevano ingegnare per necessità.
I musicisti sovietici erano signore che arrivavano con le borse della spesa, le posavano ed estraevano i violini vecchi di ottanta anni. Ho amato immediatamente la loro sensibilità, la capacità di combattere le storture di una vita e di un sistema sociale che non condividevano sviluppando l’amicizia, sottolineando le frasi belle dei libri per poterle leggere uno all’altro. L’anno scorso sono tornato per la quinta volta in Russia e ho constatato, purtroppo, che stanno cambiando. La loro voglia di occidente li sta portando ad accettare il peggio del nostro modo di pensare, snaturando dunque il loro modo di essere. La patria di Dostoevskij e dei grandi scrittori russi è oggi devastata dal consumismo e dalla pubblicità, dai telefilm americani e dalla prostituzione.
La motivazione alla base della scelta degli altri brani di Contatti era l’affetto: Alice di De Gregori, Incontro di Guccini (gozzanianamente perfetta), La Casa In Riva Al Mare di Dalla (un bellissimo brano, a torto giudicato minore), Canzone Per Te di Sergio Endrigo (per me la canzone più bella tra quelle che hanno vinto il Festival di Sanremo), ‘A Canzuncella (quella che nessuno ricordava e che Schiavone non aveva mai sentito prima), Panama di Ivano Fossati (capolavoro assoluto) e Anche Per Te di Battisti-Mogol.
In comune, hanno la struttura da racconto breve, da short story. Ogni brano racconta una o più storie, come Alice e Anche Per Te, per me il testo più bello che Mogol abbia mai scritto, quello che più gli invidio. Tre storie di donne tracciate a penna molto ferma e incisiva.
Sono felice di avere recuperato Endrigo, un personaggio che andrebbe rivalutato, perché è stato un grande: Te Lo Leggo Negli Occhi, Lontano Dagli Occhi, Teresa. Bellissimo. Endrigo mi ha scritto una bella lettera di ringraziamento che conservo ancora. Anche De Gregori fu molto carino nei miei confronti. Da Guccini neanche una parola. Forse era impegnato a scrivere il ventiseiesimo pezzo su Che Guevara."

2 commenti:

  1. non fosse per la base orchestrale, sembrerebbe una jingle pubblicitaria.........

    (ah: ho cambiato la mia icona, mettendoci la faccia)

    RispondiElimina
  2. per essere ancora alle elementari scrivi da favola!!!!

    RispondiElimina