mercoledì 14 aprile 2010

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12/04/2010 - Roma - “Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato, cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia, io, tirato su a castagne e ad erba spagna, io, sempre un momento fa campagnolo inurbato, due soldi d'elementari ed uno d'università, ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà...”. Lo raccontava già nel brano “Addio”, una decina di anni fa circa, chi era e da dove veniva Francesco Guccini. Non era la prima volta che presentava al pubblico le sue origini di uomo di montagna. Questa volta, però, Francesco ha scelto di scrivere qualcosa di più delle strofe ritmate di una canzone che, seppur di ampia valenza poetica, esigono una grande operazione di sintesi. Forse erano troppe le cose da raccontare e, all’età di settant’anni e con più di quarant’anni di carriera sul groppone, la forma canzone era veramente troppo limitante. Perciò è nata “Non so che viso avesse – La storia della mia vita” (Mondadori, pag. 228, euro 18,00), l’autobiografia di Francecso Guccini scritta a quattro mani con l’italianista e poeta Alberto Bertoni, amico storico del cantautore di Pavana. Bertoni si è dedicato soprattutto alla ricerca di testi e al reperimento di ritagli di giornale che riguardassero “il Guccio”: dal quaderno con le prime canzoni inedite agli articoli pubblicati sulla Gazzetta di Modena. Questa autobiografia ricostruisce la storia di Francesco Guccini: i luoghi e le persone che lo hanno visto nascere e crescere. Le radici, la famiglia, il mulino, i nonni e i bisnonni. La sua Pavana, dove ancora oggi chiunque può incontrarlo tra una sagra della bistecca fiorentina e un percorso gastronomico. E ancora Modena, Bologna e via Paolo Fabbri. Le osterie e le balere. Gli amori, la politica e il vino. Il tutto arricchito da storie e aneddoti. Fino alle conseguenze “nefaste” dell’aver smesso di fumare. Da quel che racconta, pare che da quel giorno non riesca più a scrivere e a cantare. Sarà vero?

Salvatore Coccoluto

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